Artefatti ibridi per la comunicazione del territorio

Il laboratorio si muove su due piani di ricerca convergenti: il piano degli artefatti comunicativi sperimentali e quello dei territori complessi.

0. Contesto

In un contesto comunicativo e tecnologico in perenne mutamento, i confini tra analogico e digitale, locale e remoto, fisico e virtuale si stanno progressivamente facendo meno netti. Nell’ambito del Design della Comunicazione, questa tendenza verso la commistione di spazi, linguaggi e formati, porta alla diffusione di artefatti ibridi: combinano modalità di comunicazione eterogenee nella proposta di soluzioni ad-hoc, orientate a contesti comunicativi inediti.
In tale scenario, infatti, operare per tipologie fisse, applicando format conosciuti a nuovi contesti complessi, si rivela non sempre sufficiente ad affrontare necessità comunicative inedite, legate a contenuti e contesti complessi.
Tali contesti, al contrario, richiedono soluzioni specifiche, modelli di comunicazione e di racconto mirati, in grado di mettere in atto supporti, linguaggi, esperienze, interazioni e narrazioni, in un sistema di comunicazione in grado di rispondere adeguatamente alle sfide individuate.

1. Artefatti sperimentali

Il Laboratorio di Sintesi si propone di lavorare su una dimensione di ricerca e sperimentazione nel campo di artefatti e dispositivi di comunicazione innovativi, che vadano oltre le tipologie consolidate della comunicazione per proporre e sperimentare prototipi di comunicazione, nuovi format, soluzioni inedite.
Al fine di favorire questo tipo di ricerca sperimentale, il laboratorio, in analogia con i processi di ricerca nell’ambito del design, lascerà ampia autonomia di proposta sia in relazione all’identificazione di una “domanda di ricerca” – la necessità comunicativa su cui concentrare la fase di concept – sia rispetto a tipologie, artefatti, strumenti, linguaggi, supporti comunicativi che rispondano efficacemente a tale richiesta comunicativa.
Ai fini progettuali potranno essere quindi adottate diverse soluzioni in funzione delle potenzialità comunicative: dalla rappresentazione grafica a quella audiovisiva, ai sistemi di interazione digitali.

2. Territori complessi

Ambito di applicazione prioritario per queste sperimentazioni sono i territori e i “discorsi” che si stratificano su di essi. Il paradigma territoriale, fatto di relazioni, di spostamenti, di narrazioni e di memorie, che viene ricomponendosi secondo parametri diversi, si presta più di ogni altro alla sperimentazione comunicativa.
Al centro del progetto comunicativo saranno dunque i territori complessi, composti non solo da emergenze fisiche quanto da reti di presenze sociali, di pratiche territoriali, di contenuti e di racconti stratificati.
Le componenti normalmente invisibili del territorio, quali problematiche sociali, fenomeni culturali, urgenze paesaggistico/ambientali, memorie storiche, saranno proposte come contenuti di un racconto da progettare, secondo approcci e soluzioni non convenzionali.
Sul piano del progetto, comunicare territori e fenomeni territoriali implica rappresentare luoghi e annettere contenuti a luoghi tramite specifici artefatti, attivando un meccanismo evocativo che collega il contenuto al luogo: la creazione di un territorio “aumentato” mescola realtà e rappresentazione, spazio fisico e spazio raccontato.

3. Metodo di lavoro

Da un punto di vista del metodo, il laboratorio seguirà una struttura analoga allo sviluppo di una tesi di laurea di ricerca: scelto un contesto applicativo (tema territoriale), sarà richiesto di identificare un ambito di indagine progettuale che porti a un contributo di innovazione sul piano comunicativo.
A differenza di un laboratorio basato su un brief definito (cioè legato a specifici temi o modalità comunicative), il corso lascia autonomia di proposta a partire dall’identificazione di una problematica comunicativa, fino alla scelta degli strumenti e dei linguaggi per la sua trattazione.

Il laboratorio fornirà:

  • contributi teorici su design della comunicazione, territorio, strategie di innovazione di format, tipologie comunicative, modalità espressive legate alla comunicazione territoriale;
  • analisi di casi studio utili alla progettazione di artefatti e sistemi complessi, articolati, transmediali;
  • tools per la costruzione di linguaggi, finalizzati alla rappresentazione di luoghi e contenuti territoriali.

La strutturazione temporale del laboratorio prevede tre livelli di attività:

  • un livello dedicato a interventi teorici, contributi esemplificativi, riferimenti bibliografici idonei, fornendo strumenti analitici e di metodo relativamente all’identificazione di un ambito di intervento;
  • un livello dedicato allo specifico concept di progetto, alle strategie di contenuti e di articolazione di format e dispositivi per l’esperienza e la comunicazione praticata del territorio;
  • un’ampia fase di sviluppo progettuale e di produzione degli artefatti per la realizzazione, la sperimentazione e la prototipazione degli artefatti e dei format identificati.

Profilo progettuale

La figura di designer che il Laboratorio individua è quella di un progettista maturo, in grado di individuare, di coordinare e di gestire strategicamente contenuti complessi, usando in modo innovativo gli strumenti del Design della Comunicazione. E’ un profilo fondato su nuove competenze e sensibilità: mescola linguaggi, strumenti e contenuti nella creazione di fruizioni esperienziali e di pratiche territoriali, gestisce registicamente contenuti e materiali visivi, sperimenta modalità comunicative su contesti specifici.

Obiettivi di sviluppo sostenibile

Il laboratorio persegue obiettivi comunicativi utili a restituire al territorio la complessità che lo contraddistingue, valorizzando un’esperienza dello spazio consapevole, chiedendo di andare oltre il sistema convenzionale delle pratiche turistiche, verso nuove forme sostenibili di fruizione del territorio, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG); con la particolare finalità di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti.

Docenti: Giovanni Baule, Daniela Calabi, Clorinda Galasso, Marco Quaggiotto

Cultori della materia:Beatrice Borghi, Alice Maturo
Anno accademico: 2022/2023