Entro il 2030 scompariranno cento comuni sardi e nel 2080 la Sardegna sarà l’isola più spopolata d’Europa dopo l’Islanda. L’isola si sta spegnendo dall’interno, e mentre i comuni dell’entroterra si spopolano e raggiungono indici di anzianità da record, i giovani emigrano e portano altrove il futuro della regione. Lo spopolamento dei comuni comporta la scomparsa di tante identità distinte: a scomparire saranno le memorie, le tradizioni, le leggende, le storie delle persone che hanno vissuto in quei luoghi. In questo contesto, in cui il territorio si configura come l’interazione su più livelli tra persone, elementi fisici, relazioni e valori, il Design della Comunicazione si propone come mezzo per analizzare e comprendere fenomeni complessi e restituirne una lettura efficace in funzione del contesto e degli interlocutori. Questa tesi esamina le caratteristiche e i dati relativi al problema dello spopolamento in Sardegna, che ha recentemente iniziato ad attirare l’attenzione della Regione, con l’intento di presentare i comuni destinati a diventare comuni fantasma, in un atlante esplorabile. Questo Atlante Fantasma unisce non solo l’insieme dei comuni, ma anche delle persone e dei beni naturali e storici destinati a scomparire, in un unico sistema complesso di rappresentazioni che si fa portatore di una narrazione collettiva. In questo modo, l’Atlante Fantasma è in primo luogo una guida turistica transmediale: sfrutta l’attrattiva turistica della Sardegna per comunicare la realtà dei comuni fantasma. L’ Atlante si rivolge all’utente esploratore, che non si limita a visitare il luogo, ma piuttosto vuole viverlo per tutta la durata del viaggio, per portarlo all’esplorazione e all’incontro dei locali. Tutti i soggetti coinvolti agiscono ed interagiscono nel luogo in maniera ambivalente, esprimendo ciascuno la sua tendenza a costruire luoghi, a localizzare esperienze, immagini, bisogni, atmosfere e a selezionare varie possibilità di azione. L’Atlante Fantasma è inoltre format digitale: applicato alla Sardegna come primo caso studio, è tuttavia adattabile a realtà territoriali italiane ed europee con caratteristiche e problematiche simili. Pur non rappresentando una soluzione al problema dello spopolamento, l’Atlante Fantasma si propone come elemento di una strategia di comunicazione e sensibilizzazione nel contesto di un piano territoriale di intervento, con l’obiettivo di recuperare e rendere accessibili i territori che rischiano di scomparire non solo dallo scenario territoriale ma anche dall’immaginario della popolazione.