Il progetto di tesi indaga il ruolo assunto dal processo empatico all’interno dei media visivi digitali in relazione al mondo dell’informazione. Nello specifico l’analisi, dopo aver illustrato gli aspetti fondamentali della componente empatica, prende in considerazione i principali reportage visivi tradizionali, quali il reportage fotografico ed il video documentario, e li confronta con quelli di nuova generazione, come il documentario interattivo, la realtà virtuale ed il newsgame. Per ciascuno dei format citati la ricerca prende in esame un caso studio, osservandone tre elementi ritenuti caratterizzanti il processo empatico: la struttura del reportage visivo, il ruolo dell’autore ed il rapporto tra la narrazione e l’utente. In seguito, lo studio focalizza la propria attenzione sugli aspetti etici e le relative normative che regolamentano la professione dei giornalisti, ponendo particolare attenzione verso chi genera informazione mediante i precedenti reportage visivi; un’operazione atta a tracciare una netta linea di separazione fra empatia e sensazionalismo giornalistico. Infine, il percorso di tesi si conclude con un’ipotesi progettuale studiata allo scopo di verificare ciò che è emerso dall’analisi, testando la funzionalità del processo empatico nell’approfondire tematiche complesse mediante un format che sfrutta le dinamiche e gli strumenti dell’ambiente digitale. Il progetto, concretizzato in una piattaforma web trattante un tema dibattuto e controverso qual è la migrazione, si avvale del processo empatico in diverse occasioni, affinché quest’ultimo enfatizzi il ruolo di connessione assunto dalla piattaforma stessa, nei confronti dei vari soggetti coinvolti, ossia migranti, istituzioni e/o associazioni d’accoglienza e residenti.