Il design della comunicazione è protagonista di una trasformazione profonda che colloca al centro il territorio: questo processo viene riconosciuto come spatial turn nel design della comunicazione.
Informazioni, contenuti, dati di diversa natura. ma anche la stessa presenza umana, vengono connessi di continuo ai luoghi tramite i sistemi di geolocalizzazione. La geolocalizzazione non è più soltanto una componente di natura tecnologica ma diventa un paradigma generale per la comunicazione, il cuore dei suoi dispositivi, il baricentro dei suoi artefatti.
Evolve dunque la stessa idea di comunicazione per il territorio, che non riguarda più solo la valorizzazione delle emergenze fisiche, ma contempla una rete di contenuti, di presenze sociali, di pratiche territoriali a più livelli (layer territoriali). Ci muoviamo dunque nell’ambito di una user experience del territorio intesa come esperienza consapevole del paesaggio sociale e culturale.
1. Sul piano progettuale, comunicare il territorio implica rappresentare luoghi e annettere contenuti a luoghi tramite specifici artefatti. Rappresentare luoghi e annettere contenuti a luoghi attiva un meccanismo evocativo presente nei format per dispositivi per la comunicazione del territorio: nascono così tracciati emozionali, la creazione di percorsi inediti, la condivisione, la dimensione partecipativa. La rappresentazione tramite mappa si colloca ad un nuovo e più alto livello: la mappa digitale diviene collettore di contenuti esperienziali e catalizzatore di comunicazione transmediale.
2. La figura professionale che il laboratorio individua è quella di un progettista maturo in grado
a) di individuare strategicamente e di coordinare e gestire contenuti complessi (regìa dei contenuti);
b) di progettare format transmediali idonei alla comunicazione dell’esperienza del territorio.
Enti locali, associazioni per il territorio, enti di promozione della cultura richiedono nuove competenze e sensibilità, linguaggi e strumenti adeguati a un nuovo racconto dei contenuti esperienziali e delle pratiche territoriali, regìa avanzata di contenuti, sperimentazione di prototipi comunicativi. Chiedono di andare oltre il sistema convenzionale delle pratiche turistiche, quello che veniva genericamente indicato come turismo. Una pratica di avvicinamento a territori e luoghi “altri”, evolve secondo nuove forme di approccio, differenti dal turismo di consumo o di massa tradizionalmente inteso. Lo stesso sguardo turistico (Urry,1992) alla base del sistema convenzionale del turismo è venuto via via articolandosi e va mutando radicalmente. Tra i nuovi turismi, il turismo culturale, il turismo di prossimità, il turismo sostenibile ma anche la vita urbana partecipata preludono a nuovi modelli anche sul piano comunicativo.
3. il Laboratorio elabora artefatti e sistemi comunicativi multipiattaforma e multisupporto a base mappa, a fronte di una committenza individuata e di una domanda strutturata di progetto,in compartecipazione con attori sul campo.
Il campo di applicazione fa riferimento alla città di Milano e intende dare risposte progettuali alla richiesta di più partner di laboratorio che, a partire da una piattaforma a base web per la condivisione di dati e contenuti, hanno indicato l’esigenza di una inedita lettura della città e della sua identità territoriale: accanto alla Milano del design, della moda, del food, alla Milano capitale dell’editoria, riferimento per l’industria dei contenuti, centro della produzione letteraria e di tutta la filiera dell’industria dei contenuti analogici e digitali si tratta di far emergere la natura dei luoghi creativi come nuclei di identità locale.
In questa direzione il Research Group DCxT, Design della comunicazione per il territorio-Polimi, il Centro ASK dell’università Bocconi, Bookcity, il Laboratorio Formentini per l’Editoria hanno promosso la candidatura di Milano nel network delle Città Creative UNESCO. Oggi Milano è parte di UCCN – UNESCO Creative Cities Network come Città della Letteratura.
In questo quadro, nella sede del Laboratorio Formentini per l’Editoria, luogo di incontro di tutti gli attori della filiera creativa-editoriale (dagli editori agli autori, ai traduttori, ai grafici, agli illustratori, ai designer digitali), verranno condivisi la piattaforma e gli obiettivi di costruzione di una strategia di comunicazione per l’identità e la pratica territoriale.
I prototipi finali prevedono lo sviluppo dei contenuti su dispositivi multisupporto che verranno presentati ai partner di laboratorio in sede pubblica.
4. Il Laboratorio fornirà:
– sistemi per la gestione di tipologie di mappe di geolocalizzzazione
– tools per la costruzione di linguaggi finalizzati alla rappresentazione di luoghi e contenuti territoriali
– analisi di casi studio utili alla progettazione
– interventi seminariali sulla traduzione cartografica e sistemi di personalizzazione di mappe, sulla traduzione visiva e transmediale.
Il laboratorio opererà per fasi temporali che via via svilupperanno gli obiettivi intermedi:
– un primo livello dell’attività laboratoriale è dedicato a interventi teorici, contributi esemplificativi, riferimenti bibliografici idonei e a fornire strumenti analitici e di metodo per l’avvio delle esplorazioni territoriali e dei concept di artefatti con la condivisione analitica di casi studio;
– un secondo livello, dedicato allo specifico concept di progetto, strategie di contenuti e di articolazione di format transmediali e dispositivi per l’esperienza e la comunicazione praticata del territorio;
– la fase di produzione – alla quale verrà dedicato ampio spazio – prevede, in un’alternanza di tecniche e strumenti diversi, la realizzazione di format sperimentali, artefatti strutturati per la comunicazione del territorio.